Tableau vivant vegetale; novembre 2022, Rocchetta Alta (Isernia)

Tableau vivant vegetale; novembre 2022, Rocchetta Alta (Isernia)

Vado in giro per le colline dell’Italia interna con un doppio di me stessoche trasforma quello che vede in categoria verbale, in ovvietà, che parla e giudica e crede di sapere in che mondo vive”. Questo metodo che ho appreso da Gianni Celati in l’incertezza dello sguardo mi pare fondamentale per chi voglia avere una consapevolezza dell’incertezza costitutiva della cosiddetta realtà che lo circonda che si potrebbe definire l’essenza dell’approccio fenomenologico. Infatti solo così posso provare a sondare ciò per il quale non sono stato programmato con i miei studi tecnici.

È un atteggiamento espresso che potremmo definire con la formula “nulla appare invano” ma non come la mera parvenza ma piuttosto ponendomi di fronte ad una realtà tutta diversa attivando l’opzione euristica (procedimento non rigoroso a carattere approssimativo, intuitivo, analogico) del fenomenologo. Quindi non basta ciò che appare a dirmi che cosa è una cosa, infatti la cosa più visibile di un oggetto visibile è che non lo si vede tutto ma al contempo mi suggerisce un modo per approfondire la sua conoscenza cercando di diventare così sensibili alla copresenza del visibile e dell’invisibile di ogni cosa ci circondi.

Quadri viventi policromatici e multiformi di botaniche miste ma millimetricamente coerenti all’habitat mi fanno sentire un elfo delle fronde, contento, seppur incerto con i sensi rivolti e assorbiti dalla vegetazione circostante.

*Sambucus nigra L., Polypodium cambricum L., Euphorbia characias L.